ATTIVAZIONE SOTA DA MONTE FREIDOUR I/PM-412 in data 16/08/2022.
Altro SOTA per Angelo IU1PZX, questa volta sul monte Freidour, facciamo una piccola descrizione :
Da Giaveno seguire per Cumiana, arrivati alla Colletta svoltare a destra e seguire una stretta strada asfaltata che lungo una cresta tocca alcune frazioni, un ristorante molto frequentato (Freidour) e dopo circa un Km sotto il ristorante, si perviene alla frazione Bastianoni. Lasciare l’auto in una piazzola a destra. Di qui inizia una sterrata (segnavia 005), ancora transitabile, che salendo diventa sempre in condizioni peggiori (la superficie è prevalentemente pietraia per circa l’80% del percorso) seguirla (indicazioni Colle Aragno Est – Tre Denti). Passare dalla fontana del Pieu (dove nasce il torrente Chisola) Continuare sulla strada sterrata ancora per circa un km, poi prendere un sentiero a sinistra (indicazioni tre denti). Seguirlo per traversi nei boschi. Prendere per Colle Aragno Est. Da qui per diversi saliscendi in cresta o nelle immediate vicinanze, raggiungere il M. Freidour (cippo in memoria degli aviatori di un aereo inglese caduto nel 44). Per il ritorno ho preferito seguire lo stesso itinerario in quanto le condizioni meteo portavano piaggia, ma se il tempo è buono consiglio di fare anello e passare alla cima Tre Denti che si trova nei paraggi.
Ho attivato per circa un ora e mezza, purtroppo è giunta una perturbazione che mi ha costretto a smontare tutto rapidamente. Alla prossima attivazione.
73 Angelo Perrone
SETUP:
- Yaesu FT818d alimentato con batteria esterna – 2,5 W power
- Accordatore LDG Z817
- Antenna End Fed home made lunghezza 20 m. montata su canna da pesca 7 mt. V invertita
Galleria immagini.
Un accenno di storia:
LO SCHIANTO DEL LIBERATOR B24 al MONTE FREIDOUR:
Nell’autunno del 1944 gli alleati, che occupavano il sud Italia, tentarono di rifornire di armi, munizioni e vestiario le formazioni partigiane attive sulle Alpi. L’unico modo per poterle raggiungere era aviolanciare il materiale andando incontro a notevoli rischi, sia per l’orografia del territorio e per le condizioni meteorologiche sovente degradate data la stagione, sia per la possibile reazione delle truppe di occupazione tedesche. Quella notte, da una base aerea nei pressi di Foggia, decollò una formazione di 16 aerei, appartenenti alla South African Air Force ma con equipaggi misti composti da personale inglese, scozzese, australiano e sud africano. I punti di aviolancio erano ubicati su diversi siti sparsi nel nord-ovest, fra Liguria e alto Piemonte. Il target del velivolo quadrimotore Consolidated B24 Liberator, marche KH-239, era nella fascia prealpina dei comuni del Pinerolese. Normalmente i lanci avvenivano di notte, cosa che aumentava il già elevato livello di pericolo essendo i piloti costretti a volare a quote relativamente basse in prossimità delle montagne. Se poi ai rischi insiti della missione sommate, come avvenne quella notte, lo scatenarsi di una violenta tempesta, potete intuire le difficoltà affrontate dagli equipaggi. Sembra la trama di un film eroico, purtroppo fu la triste realtà vissuta da molti giovani aviatori nel tentativo di portare a compimento la missione a loro affidata. Il KH-239, volando nella tempesta, finì con lo schiantarsi contro le pareti del Monte Freidour, senza possibilità di scampo per gli otto componenti l’equipaggio, dall’età compresa fra i 20 ed i 24 anni:
F/Sgt Clarence Lawton – Sgt Thomas Fotheringham – Sgt Eric Clift – Sgt Geoffrey Tennison – Sgt David Bishop – Sgt Dennis Wellon – Sgt Stanley Lockton – Sgt John Bucks
Le salme degli aviatori vennero sepolte al Colle Sperina, poco sotto la vetta del Freidour, dove è collocata una lapide alla memoria. Successivamente le salme vennero riesumate per essere sepolte nel cimitero britannico di Milano.
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